Il cardinale Zuppi interviene alla Festa di Avvenire: senza pace non c'è giustizia

L'arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI è stato il protagonista dell'ultima serata della Festa di Avvenire, che si è svolta a Potenza il 2 luglio. Il cardinale Matteo Zuppi, che era tornato da pochi giorni da Mosca, seconda tappa, dopo quella di Kiev, della missione umanitaria che gli ha affidato Papa Francesco, ha dialogato con padre Enzo Fortunato sulla guerra in Europa e sul cammino verso una pace giusta.

C’era grande attesa in Basilicata per l’arrivo del cardinale Matteo Zuppi, che ha chiuso la VII edizione della Festa di Avvenire in Basilicata con un incontro sulle possibilità di aprire uno spiraglio di dialogo tra le parti in guerra, attraverso il prendersi cura degli innocenti e dei più fragili. Insieme a Padre Enzo Fortunato e a monsignor Salvatore Ligorio, vescovo di Potenza, Zuppi ha risposto alle domande di Gianni Cardinale di Avvenire nell'Auditorium del Seminario Minore pienissimo di persone, mentre tante altre lo hanno atteso per salutarlo e ringraziarlo della sua opera a favore della pace: C’è tanta gente che, come ha detto Zuppi, “non vede l’ora che finisca questa guerra”.L’uomo che più di tutti dà instancabilmente voce a questo desiderio è Papa Francesco il quale, ha proseguito Zuppi: “Sente il dolore di chi soffre come suo e non si rassegna alla logica della guerra”. Ma pace e giustizia vanno sempre insieme, ha ricordato il cardinale: se la pace non è giusta ricomincia la guerra e non c’è giustizia nella guerra. Come sa bene anche Padre Enzo Fortunato, che ha ripercorso commosso i viaggi umanitari in Ucraina nel 2022 e nel 2023, gli incontri a Bucha e Irpin, le parole che il Papa Francesco aveva affidato alla missione organizzata da Auxilium: “Dite a tutte le persone che incontrate che Dio non è crudele, Dio è coccola, è l’uomo che quando si sostituisce a Dio diventa crudele”.
Dalla testimonianza del cardinale Zuppi è emerso con chiarezza come la Chiesa e il Papa si pongono di fronte a tutti i conflitti ed è stata una lezione edificante per tutti. Zuppi ha anche ricordato che aiutare i più deboli e innocenti può creare le condizioni per far tacere le armi, per questo il piano umanitario, a cominciare da quello dei minori ucraini portati in Russia, che è stata una delle richieste più appassionate rivolte dalle autorità di Kiev, deve essere messo in campo nonostante la guerra.Angelo Chiorazzo, insieme al direttore generale di Avvenire Alessandro Belloli e al direttore di TV2000 Vincenzo Morgante, prima di concludere con i saluti la Festa di Avvenire in Basilicata, ha voluto ringraziare il cardinale Matteo Zuppi, perché è riuscito, con il carisma della sua mitezza e della sua carità, a far nascere un embrione di dialogo lì dove sembrava impossibile.

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