La mattina del 5 marzo Papa Francesco ha voluto incontrare a Santa Marta un gruppo di giovani iracheni formato da quattro richiedenti asilo ospiti di Mondo Migliore (Youssif Ibrahim, Mohamed, Shwan Lukman, Ali Ahmad) e da tre fratelli palestinesi di Bagdad, Ahmad, Ghaleb e Rami Taha, i quali sono arrivati in Italia come rifugiati e da alcuni anni lavorano in Auxilium. Il racconto di Angelo Chiorazzo: “Abbiamo avuto la gioia di intrattenerci con il Papa in più occasioni, ma ogni volta restiamo stupiti e commossi dalla sua attenzione alle persone, dalla sua semplicità e da quel coraggio pieno di serenità e fiducia che lo rendono un faro per l’umanità intera. Il Papa compie un viaggio difficile, che molti ritenevano impossibile, con la forza disarmata del pellegrino che non si arrende all’odio, alle divisioni e all’ingiustizia, ma chiede pace e fraternità. Tutti i giovani iracheni che il Papa ha salutato a Santa Marta sono di religione musulmana, eppure per loro Papa Francesco è una speranza tanto quanto lo è per noi”.
Il gruppo di Auxilium è stato guidato in Santa Marta dal cardinale Elemosiniere Konrad Krajewski ed era presente anche il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, che partiva con il Papa in Iraq. Il ricordo di Ghaleb Taha, operatore di Mondo Migliore: “Il Papa ha ascoltato le nostre storie e ognuno di noi gli ha chiesto di portare la pace in Iraq. Ci ha detto che andava in Iraq per quello, che con la pace e il dialogo si vive meglio, che la ricerca della pace deve coinvolgere tutti”. Ahmed Taha, operatore nelle case famiglia per minori del Protettorato San Giuseppe aggiunge: “Mi sono davvero commosso, in particolare quando il Papa mi ha risposto che ricordava i nostri due precedenti incontri al CARA di Castelnuovo di Porto e a Fatima, insieme ad Angelo Chiorazzo, a padre Enzo Fortunato e alla famiglia palestinese della signora Amin. Il Papa ha anche detto che è una famiglia che è sempre nel suo cuore”.
Papa Francesco ha riservato una carezza particolare per Ali Ahmad Tah, curdo iracheno della città di Sulaymaniyya, ospite di Mondo Migliore: Alì è fuggito dall’Iraq dopo aver visto il fratello assassinato dall’ISIS, ha attraversato la Turchia e in Grecia si è nascosto sul fondo di un camion, ma proprio alla fine del suo viaggio, alle porte di Roma, è scivolato ed è stato travolto. Gli è stata amputata la gamba destra al Policlinico Gemelli e a Mondo Migliore è tornato a sperare e a ricostruire la sua vita. “Il mio Paese sanguina da troppi anni – dice Youssif Ibrahim Al Tameemi, nato a Bagdad e anche lui ospite di Mondo Migliore – il nostro popolo è stanco e lacerato e il viaggio del Papa può aiutare il dialogo. Incontrare Francesco era un mio grande desiderio, ma stamattina temevo che avrei visto una persona tesa e immersa nelle sue preoccupazioni. Invece è arrivato con tanta semplicità, un grande sorriso per tutti e il desiderio di salutarci senza fretta”.
Alla fine dell’incontro è arrivata la sorpresa più bella: il Papa ha dato appuntamento al gruppo di giovani iracheni al suo ritorno dal viaggio nella terra di Abramo, per raccontargli com’è andato e le meraviglie che ha visto nel loro grande e amato Paese.
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La carezza del Papa per i giovani iracheni di Auxilium
L’incontro con Papa Francesco in partenza per l’Iraq, un momento importante e indimenticabile per la nostra cooperativa.
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