Durante il suo discorso alla Camera, il premier Mario Draghi si è soffermato sul ruolo rivestito dall’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), specialmente in tempo di pandemia ma non solo. L’Italia - come spiega Angelo Chiorazzo, fondatore della Cooperativa Auxilium - è il paese più anziano d’Europa e, di conseguenza, avrebbe la necessità di diventare anche lo Stato con l’Assistenza Domiciliare Integrata più diffusa e integrata. “Da vent’anni lavoriamo nell’ADI convinti che sia la chiave per realizzare una vera medicina di prossimità e dobbiamo dare merito al ministro della Salute, Roberto Speranza, perché ha posto come obiettivo un rilancio della Sanità che parta dal territorio e dall’assistenza domiciliare”. La pandemia ha dimostrato l’importanza della medicina territoriale, restituendo così centralità agli ospedali oltre lo scopo per il quale sono nati, “ovvero occuparsi della fase acuta della malattia”. Axius pone all’attenzione diversi punti su come muoversi, anche per evitare che le eventuali risorse messe a disposizione non ripetano gli stessi errori commessi in passato. Quindi, “non basterà un aumento delle risorse finanziarie per portare l’ADI (alla quale in Italia oggi accede appena il 2,7% degli over 65) sulle medie europee, che variano tra l′8% e il 10%, con picchi del 20% come in Danimarca”. Inoltre, “per fondare sull’ADI una vera medicina di prossimità è necessaria una fase progettuale che non commetta l’errore di pensare che siamo all’anno zero”, quanto piuttosto che “valorizzi quei modelli che funzionano per riproporli su tutto il territorio nazionale, rendendo omogeneo il servizio”. Un esempio positivo in questo senso viene dalla Basilicata, dove si applica il “modello Venosa (dal nome della cittadina lucana che diede i natali al poeta Orazio, nella quale Auxilium iniziò questa attività molti anni fa). Si tratta di una riuscita partnership tra pubblico e privato, dove il primo individua le linee guida e i processi clinici, sui cui lavora il personale di Auxilium”, garantendo così un sistema funzionante e diffuso. Quello dell’ADI, ”è un settore dove non si improvvisa e per questo c’è bisogno di un sistema di accreditamento serio, che punti sulla qualità, superando le logiche delle gare d’appalto contese a suon di ribassi economici, che vanno sempre a danno dei cittadini e di chi sa e vuole erogare un servizio sanitario ed assistenziale di altro livello”. A questo proposito, continua il fondatore dell’organizzazione, “vogliamo fare un appello a tutte le Istituzioni pubbliche affinché ci sia più collaborazione: le tante assunzioni di infermieri negli ospedali per far fronte al Covid stanno mettendo in grave difficoltà la medicina territoriale e questo si ripercuote su centinaia di migliaia di pazienti delle RSA, delle case di riposo e dell’assistenza domiciliare. È necessario”; quindi, “programmare insieme per il bene delle persone bisognose di assistenza. Questo è un tempo per costruire e c’è bisogno di progetti e proposte che siano all’altezza, che coinvolgano politica, istituzioni, operatori della sanità, terzo settore, con la consapevolezza che ogni euro investito per il futuro del Paese e che la salute e l’accesso alle cure sono il termometro più fedele per registrare il grado di giustizia sociale di una nazione”, conclude Chiorazzo. LINK ALL'ARTICOLO: (CLICCA QUI)
Angelo Chiorazzo all'HuffPost: "L'assistenza a casa è un settore chiave per il Paese"
L'articolo dell' HuffPost sull'importanza del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata in Italia. A parlare Angelo Chiorazzo, fondatore della Cooperativa Auxilium.
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